Espionage

Oneshot by PioggiaDiStelle

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  1. PioggiaDiStelle
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    Sequel di " Accomplices "



    Apro il cartone della pizza che tengo sulle ginocchia.
    Lo sollevo con la mano destra e annuso il suo contenuto per un lungo momento.
    Pizza con funghi e peperoni.
    Con una spruzzata di pomodoro.
    Tanto formaggio.
    Rigorosamente tagliata in quattro parti.
    La mia preferita.

    Ho sempre amato la pizza.
    E' in assoluto il mio cibo preferito.
    Forse l'unico.
    Non mi piace mangiare.
    Lo trovo noioso.

    Quando vivevo alla Wammy's House le insegnanti dovevano faticare parecchio per costringermi a mangiare.
    Vitamine.
    Integratori.
    Olio di fegato di merluzzo.
    Ho perso il conto di tutte le schifezze che il medico dell'orfanotrofio mi ha obbligato a ingurgitare.

    Prendo una fetta di pizza dal cartone.
    La porto alla bocca e con i denti ne stacco un pezzo.
    Mastico a lungo gustandone a pieno il sapore.
    Con l'altra mano invece sollevo il binocolo portandolo all'altezza degli occhi.
    Sto tenendo d'occhio Halle Lidner uno dei membri del SPK che aiuta Near con il caso Kira.
    Mello vuole introdursi nel suo appartamento e obbligarla a condurlo al quartier generale dove si trova il suo rivale.
    Vuole riprendersi l'unica foto che lo ritrae in volto e al momento ce l'ha Near.
    E' una donna molto attraente non c'è che dire.

    Non dovrei essere qui.
    Mello mi ha ordinato di restare con mio fratello al rifugio.
    Io però non gli ho dato retta.
    Passi il sequestro di persona.
    Ma l'idea che il mio partner si introduca nel appartamento di una donna mentre lei è sotto la doccia non mi fa impazzire.
    Non ho nulla da invidiare a Halle Lidner.
    Però la cosa non mi piace.
    Inoltre se al quartiere generale del SPK sono armati, Mello potrebbe avere bisogno d'aiuto.

    Ho vissuto per quasi un anno in un covo di mafiosi.
    Sono stata addestrata nel uso delle armi da fuoco.
    Nella lotto corpo a corpo e nel furto.
    Oltre che allo spionaggio.
    E' stato Mello a volerlo e nessuno degli uomini di Ross ha osato opporsi.

    Continuo a tenere d'occhio il mio obbiettivo.
    Lidner è ancora sotto la doccia.
    Io invece me ne sto qui nascosta sul tetto di un palazzo in attesa.
    Il buio della notte mi è di aiuto, così come gli abiti che indosso.
    Un paio di pantaloni di pelle nera strappati in più punti.
    Stivali neri.
    Giubbotto di pelle anch'esso nero e sotto una canotta aderente del medesimo colore.
    Sulla testa ora coperta dal cappuccio del giubbotto un paio di vecchi goggles rubati a mio fratello Matt.
    Il colore nero e la pelle mi donano.
    Tra l'altro sono sempre stata brava con ago e filo.
    Riuscire a mettere insieme questo completo è stato facile.

    Prendo un'altra fetta di pizza dal cartone.
    Nel mentre continuo a tenere d'occhio il mio obbiettivo attraverso il binocolo.
    Mello non ha ancora fatto irruzione nell'appartamento di quella donna.
    Sa che l'ho seguito.
    La cosa non gli farà piacere, ma a me non interessa.

    - Se non ti conoscessi bene sorella, direi che la tua più che prudenza è gelosia.

    La voce di Matt riecheggia all'improvviso nel mio orecchio sinistro in cui ho inserito una trasmittente.
    Mastico a mezza bocca un'imprecazione.
    Io e mio fratello non abbiamo nulla in comune.
    A parte l'aver passato gli stessi nove mesi nel ventre di nostra madre prima di finire alla Wammy's house.
    Siamo gemelli è vero, ma ci comportiamo come due estranei.
    Tra di noi non c'è quel "legame speciale" che di solito unisce quelli come noi.
    Le uniche cose che ci accomunano sono una manciata di geni e il fatto di essere due criminali.

    Detesto mio fratello.
    Soprattutto quando ficca il naso in cose che non lo riguardano.
    Lui che non fa altro che fumare e giocare a quei maledetti videogiochi.
    A modo suo lui si preoccupa per me. Lo so.
    Io però non ho bisogno del suo aiuto, ne tanto meno del suo sarcasmo.
    So badare a me stessa.

    Sbuffo risentita.
    Finito il secondo pezzo di pizza, passo al terzo e infine il quarto.
    Lidner è sempre sotto la doccia.
    Mello ci sta mettendo troppo e la cosa inizia a darmi sui nervi.
    Non mi piace sapere il mio partner insieme ad un'altra donna che non sia io.
    Gelosia?
    Tutte stronzate.

    - Se tu mi conoscessi bene come dici fratello, non ficcheresti il naso in cose che non ti riguardano.

    Non do a Matt il tempo di rispondere.
    Mi tolgo la ricetrasmittente dal orecchio e la ficco in tasca.
    Idiota.
    Troppo comodo atteggiarsi a fratello maggiore premuroso solo quando fa comodo a lui.
    Portiamo lo stesso cognome.
    Ma questo non fa di noi una famiglia.

    La porta che da accesso al tetto si spalanca all'improvviso.
    Mi alzo.
    Un sorrisetto divertito affiora sulle mie labbra.
    Mello mi ha appena raggiunto.
    Alla buon'ora.
    Sapevo che prima o poi mi avrebbe scoperto.

    - Ro! Ti avevo detto di non seguirmi.

    Lentamente mi avvicino a lui.
    E' furioso.
    Gli occhi ridotti a piccole fessure.
    Nella mano destra la pistola.
    Se c'è una cosa che Mello odia è quando qualcuno non esegue i suoi ordini.
    Dovrei avere paura.
    In fin dei conti potrebbe anche spararmi.
    Ma so che non lo farà.
    Perchè Mello ha bisogno di me, se vuole riuscire a risolvere il caso Kira e primeggiare su Near.
    Non solo come complice.
    Ma anche come partner.

    - Dei tuoi ordini me ne frego! Inoltre sai come si dice: se vuoi distruggere un tuo rivale, devi prima conoscerlo.

    Ora io e Mello siamo l uno di fronte all'altra.
    Con rapidità mi afferra per il polso destro e poi mi attira a se con violenza.
    I nostri due corpi aderiscono perfettamente l'uno al altro in un incastro perfetto.
    La leggera frizione della stoffa liscia contro la pelle mi causa un leggero brivido di piacere.
    Gli occhi di Mello sono ridotte a due piccole fessure piene di rabbia.
    Io sostengo il suo sguardo apertamente, come a volerlo sfidare.
    Un attimo dopo la sua bocca si appropria della mia in un bacio famelico.

    Non oppongo resistenza.
    In fin dei conti perchè dovrei?
    Con un braccio cingo il collo di Mello.
    Socchiudo gli occhi, e lentamente faccio la stessa cosa con le mie labbra ricambiando quel bacio.
    Non c'è amore in questo bacio.
    Solo rabbia.
    Passione.
    Desiderio.
    Possessione.

    Lentamente sollevo una mano coperta da un mezzo guanto di pelle nera.
    Afferro Mello per i capelli e con uno strattone lo attiro maggiormente verso di me.
    Lui di rimando stringe la presa intorno al mio polso.
    Sorrido in quel bacio famelico e appassionato.
    La nostra è una vera e propria lotta.
    Nessuno dei due ama essere sottomesso.
    In nessun ambito.
    Tanto meno in una situazione piacevole come questa.

    - Non ho tempo da perdere con queste sciocchezze! La faccenda riguarda me e Near, tu stanne fuori Ro.

    La voce di Mello in apparenza è fredda come il ghiaccio.
    Il suo tono duro che non ammette repliche.
    Ma nei suoi occhi chiari vedo riflesso il desiderio che prova per me.
    Anche ora che il bacio è finito e ci siamo allontanati l'uno dall'altra.
    Ho portato Mello esattamente dove volevo.
    A desiderarmi con ogni fibra del suo essere.
    Io e nessun'altra.
    Come è giusto che sia.

    Sorrido.

    Il cappuccio mi cade dalla testa scoprendo i miei capelli raccolti nella solita coda di cavallo alta.
    Mello e io siamo ancora l'uno di fronte all'altra.
    Lo guardo.
    Nel fare ciò mi accorgo di uno sbafo di cioccolata nell'angolo destro della sua bocca.
    Mi avvicino di nuovo a lui.
    Il mio viso a poca distanza da quello di Mello.
    Le nostre labbra così vicine da potersi quasi sfiorare.
    I nostri corpi di nuovo in contatto attraverso la pelle dei vestiti che entrambi indossiamo.

    Faccio io la prima mossa.
    Perchè come si dice: prima le signore.
    Sollevo la mano destra.
    Con i polpastrelli sfioro la guancia sinistra di Mello ora solcata da una lunga cicatrice.
    I contorni della mascella.
    Poi le labbra.
    Fino ad arrivare al mio obbiettivo.

    Mello mi osserva senza perdere di vista nessuno dei miei movimenti.
    Con un dito rimuovo il residuo di cioccolato dal angolo destro delle sue labbra.
    Porto quello stesso dito alla bocca succhiandolo alcuni istanti.
    I miei occhi non abbandonano quelli di Mello un solo istante.
    Devo ammettere che sapore di cioccolato non è male.
    Ma preferisco di gran lunga quello della pizza.

    Abbasso il braccio.
    Mello fa un passo verso di me azzerando la distanza tra di noi.
    Si china con l'intenzione di riprendere possesso delle mie labbra un'altra volta.
    Io però al ultimo momento mi allontano da lui facendo un passo indietro.
    Vedo un lampo di rabbia passare negli occhi di Mello.
    Io ghigno divertita.

    - Attento a ciò che fai Mello. Io ti tengo d'occhio.

    Mi sistemo il cappuccio sulla testa con un gesto deciso della mano.
    Poi oltrepasso Mello, e prima di andare gli assesto un leggero colpetto con i fianchi all'altezza della gamba sinistra.
    Lui non dice o fa nulla.
    Però avverto chiaramente il suo sguardo fisso su di me, il mio corpo e le mie movenze.
    Naturalmente la cosa mi lusinga.

    Raggiungo la porta che da accesso al tetto.
    La stessa che ha usato Mello poco fa per raggiungermi.
    Senza aggiungere una sola parola la oltrepasso, lasciando il mio partner al suo lavoro.
    Non tornerò al rifugio con mio fratello.
    Continuerò a tenere d'occhio Mello e quella Lidner infischiandomene dei suoi ordini.

    Io gelosa?
    Forse.
    Però ho detto a Mello che lo avrei aiutato a superare Near e così farò.
    Se due sono complici nonchè amanti lo rimangono fino alla fine.
    Sempre.

     
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